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I film della Pollanet Squad (PARODISTICO)

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La madama (1975)

Regia Duccio Tessari Musiche Manuel De Sica Con Christian De Sica Agente Vito Militello Ines Pellegrini Irma Oreste Lionello Commissario Solmi Ettore Manni Sante Tonnaro Gigi Ballista Il Veneziano Maria Grazia Spina Nazzareno Zamperla Valerio Merisi Aldo Massasso Capitano Loffredo Lorella De Luca Alessandra Panaro Zia Francesca Francesco De Rosa Brigadiere Squillace Tom Skerritt Jeff Chandler Carole Andrè Angela Tiziana Pedini Guido Savoretti Barbara Magnolfi Vincenzo Crocitti Meccanico Isabella Biardi Franco Diogene Fruttivendolo Francesco D'Adda Poliziotto Giorgio Di Lorenzo Nello Pazzafini (come Giovanni Pazzafini) Uomo all'ippodromo Francesco Parisi Dario Giacomelli Maria Rosaria Riuzzi Ragazza nuda Franco Zancato Antonia Cazzola Luigi Curussani Giuseppe Monteverdi Ferdinando Tomassini Nestore Cavaricci Nino, uomo a cui rubano la moto (*) Nando Marineo Questore (*) Franco Ukmar  (*) Rinaldo Zamperla  (*) Renzo Giovanni Pevarello  (*) Sergio Ukmar Marito geloso (*) Virgilio Scapin Parroco (*) Benito Pacifico  (*) Osiride Pevarello  (*) Duccio Tessari Magistrato inquirente (*) (*) non accreditato

"Ricavato da un romanzo di Felisatti e Pittorru, aedi televisivi della Squadra Mobile, nuovi campioni del “giallo” all’italiana, La madama mette insieme i colpi di scena dell’indagine poliziesca con le risorse di uno humour svagato e surreale: ma il botto risulta alquanto fiacco, perché il taglio decisamente comico toglie il mordente alla vicenda, e la parodia ha il fiato troppo corto per arrivare veramente a graffiare. […] I modelli più o meno prossimi del film di Duccio Tessari sono in realtà i puerili canovacci della serie comico-avventurosa con Bud Spencer e Terence Hill, pieni di humour casereccio, vigorose scazzottate e ammiccamenti alle “comiche finali”. La formula, tuttavia, è già logora da tempo, e non basta il volto di Christian De Sica per rinfrescarla: il “figlio d’arte” si dà molto da fare, gigioneggia, danza, prende in giro se stesso, ma raramente riesce a dare spessore al suo personaggio." R.P. (Renato Palazzi) - Corriere della Sera - 18/01/1976

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