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Il giorno della civetta (1968)  
Musiche
Giovanni Fusco




"Dopo “A ciascuno il suo” di Elio Petri, “Il giorno della civetta” di Damiano Damiani, sempre da buone narrazioni di Leonardo Sciascia. Con quel tanto di tenebroso, di allucinante, che le storie dell’”Onorata Società” comportano non c’è da meravigliarsi del ricorso a una parte della terra siciliana come ispirazione dei nostri registi. Sono storie di violenza e morte, come nei western “autunnali”, arricchite tuttavia da un accento di autenticità che conferisce alle vicende narrate qualcosa di doloroso e sofferto. In parole, povere, si tratta di film riusciti che sono anche buone azioni: una contestazione del paese legale e moderno a quello più antico e barbaro, depresso e luttuoso. […] Nel film di Elio Petri un’ardita scelta stilistica aggiungeva all’intreccio qualcosa di arcano. Alitava sul racconto e sui personaggi qualcosa di doloroso e primitivo, più vicino, probabilmente, alla verità delle cose. Nel “Giorno della civetta” Damiani non ha conservato lo sguardo rabbioso, fazioso, che gli faceva prendere le parti dell’indigeno in “Quien sabe?”; ha preferito costruire un racconto di stampo classico, con ogni motivazione ben calibrata, e i personaggi a tutto tondo. […] Si tratta, in conclusione, di un film riuscito, anche per l’ottima interpretazione di Claudia Cardinale, di Franco Nero, di Serge Reggiani, di minori e minimi. L’illustre attore USA Lee J. Cobb entra con naturalezza nei panni del “pezzo da 90”. […] Un particolare elogio merita Gaetano Cimarosa, che ha saputo dare al “picciotto” Zecchinetta volto, atti, espressioni godibili ed esatti"
Pietro Bianchi - Il Giorno - 22/02/1968



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