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Il tempo degli assassini (1975)  
Con
Joe Dallesandro
(Doppiato da Sergio Graziani)
Piero

Martin Balsam
Commissario Cotrone

Magali Noel
Rossana

Guido Leontini
Brigadiere Galasso

Rossano Brazzi
Padre Eugenio

Cinzia Mambretti
Sandra

Gianluca Farnese


Settimio Segnatelli
Angelo

Gian Piero Vinciguerra


Maria Rosaria Riuzzi
(come Maria Rosaria Riuzzo)

Sergio Tappa


Giovanna Mainardi
Madre di Sandra

Piero Gerlini
Monsignore

Rosario Borelli
Uomo cui tentano di rubare l'auto

Nando Marineo
Orefice

Vittorio Mangano
Poggi

Renato Basso Bondini
Uomo in motorino (*)

Ennio Colaianni
Portinaio (*)

Giuseppe Marrocco
Dottore in ospedale (*)

Ottaviano Dell'Acqua
Ragazzo sugli autoscontri (*)

Franco Garofalo
 (*)

Attilio Dottesio
Brigadiere (*)

(*) non accreditato




"Joe Dalessandro non sarebbe un ragazzo cattivissimo, ma ha visto che l’onestà al mondo rende poco […]. A Joe piace guidare i suoi amici in spedizioni punitive e vedere compiere atti di violenza e di stupro […]. In compenso anche il commissario Martin Balsam non è un uomo integro, la routine lo ha reso cinico […]. Giura a Joe e ai suoi amici che li prenderà con le mani nel sacco ed infatti la faccenda gli riesce, dopo sparatorie e inseguimenti pazzeschi. Il film ha un personaggio positivo, un frate del dissenso, interpretato da Rossano Brazzi. […] Il regista Andrei pone una considerazione alla chiusura del film: i fatti sono veri, dobbiamo meditare sulla violenza che ci circonda. E’ un giusto invito, ma si sa che spesso le buone intenzioni non bastano. "
S.R. (Stefano Reggiani) - La Stampa - 03/01/1976

"Una didascalia finale avverte che i fatti narrati […] sono realmente accaduti: ce n’era bisogno perché dopo il trattamento di Marcello Andrei risultano del tutto inverosimili. Non tanto gratuitamente però, dato che l’intento era quello di suscitare opportune reazioni nella maggioranza silenziosa da platea […] così come avvenne per “Roma violenta” e prodotti consimili. […] Si mira diritto allo stomaco del benpensante anzianotto che, nella mente di certi “autori”, dovrebbe avere in odio soprattutto i delinquenti giovani operandosi una identificazione sin troppo trasparente tra contestazione e gioventù. […] Raccontare la storia prenderebbe troppo spazio; del resto, sebbene avvengano molte turpitudini […] gli avvenimenti sembrano sempre gli stessi. Ne consegue un ritmo inceppato, aggravato dai dialoghi ridicoli e dalla recitazione inesistente. Non si salva un professionista come Martin Balsam […] né il sempre più spaesato Dallesandro."
Au.Sa. (Aurora Santuari) - Paese Sera - 03/01/1976

"Spaccato di vita di una borgata romana, con attenzione ad un gruppo di giovani violenti che […] fanno una brutta fine. La descrizione della serie di violenze che i giovani attuano […], è condotta senza alcun spessore psicologico anche se il regista Andrei nutre qualche ambizione sociologica. Nel pasticciaccio naufragano tutti gli attori, compresi Joe Dalessandro, Rossano Brazzi, Magali Noel […]. "
C.R. - Il Giorno - 18/01/1976

"[…] A quindici anni da Accattone il regista Marcello Andrei è tornato nel deserto delle periferie romane caro a Pasolini, ma l’ispirazione è ben più opaca. […] Il tempo degli assassini agita preoccupazioni realistiche, e non manca di qualche efficacia nell’analizzare i valori sostanzialmente fascisti che spingono il protagonista alla sua condotta brutale. Il quadro, non privo di accenti lividi e di sequenze agghiaccianti, è tuttavia tratteggiato con un compiacimento tutto superficiale, che punta soprattutto sulle suggestioni di una violenza ad effetto, sicché la connotazione ideologica finisce col risultare alquanto ambigua, e il distacco critico è sopraffatto dalle ambizioni spettacolari. Joe Dalessandro, ormai specializzato in parti di bruto sadico, presta al protagonista nulla più che un volto. Accanto a lui il solito commissario Martin Balsam, un Rossano Brazzi con barba caprina e un’efficace Magali Noel. "
R.P. (Renato Palazzi) - Corriere della Sera - 18/01/1976



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