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 << I film della Pollanet Squad (POLIZIESCO) >> 
Fango bollente (1975)  
Con
Joe Dallesandro
(Doppiato da Michele Gammino)
Ovidio Mainardi

Gianfranco De Grassi
Giacomo

Guido De Carli
Peppe

Carmen Scarpitta
Moglie del deputato

Martine Brochard
(Doppiato da Vittoria Febbi)
Alba Mainardi

Enrico Maria Salerno
Commissario Santagà

Sal Borgese
Guardiano

Claudio Nicastro
Primario

Luigi Casellato
Questore

Ada Pometti
Ragazza stuprata e uccisa

Umberto Ceriani
(Doppiato da Cesare Barbetti)
Commissario

Gualtiero Rispoli


Enzo Garinei
Direttore del centro ricerche

Renzo Ozzano
Poliziotto

Enrico Marciani
Vigile

Francesca Lionti
Madre di Peppe

Gengher Gatti
Parcheggiatore allo stadio

Clara Fascietto Sivillo


Alba Maiolini
Madre di Giacomo (*)

Sergio Ukmar
Tifoso nella rissa allo stadio (*)

Omero Capanna
Tifoso nella rissa allo stadio (*)

Gilberto Galimberti
Tifoso nella rissa allo stadio (*)

Alfredo Ciarpelloni
Camionista aggredito (*)

(*) non accreditato




"[…] Una storia angosciosa, raccontata con ritmo sostenuto, ma senza troppo rigore. La partenza è forse troppo rapida, manca un antefatto e quindi una spiegazione esauriente del comportamento dei tre ragazzi destinati a trasformarsi da impiegati modello in feroci assassini. La psicologia dei personaggi è abbozzata in maniera approssimativa secondo cliché convenzionali e il compiacimento dimostrato nel descrivere le scene di violenza denuncia un evidente cedimento alle esigenze commerciali in linea con i filoni attualmente in voga. Joe Dallesandro sembra aver perduto definitivamente l’asciuttezza che contraddistinse la sua interpretazione in “Trash”. […] "
Leo - Il Messaggero - 21/09/1975

"A fare l’analisi dei temi, impliciti ed espliciti, che sono racchiusi nell’idea di partenza – il cosiddetto soggetto – di “Fango bollente”, c’è da scrivere un fitto capitolo di psicologia sulla violenza nell’odierna società industriale. […] Pur nella schematica enunciazione di temi sociologici e nella rozza approssimazione del suo discorso critico, ”Fango bollente” poteva staccarsi dagli stereotipi del prodotto di serie soltanto se, come riescono a fare i migliori registi americani del genere “nero”, fosse abitato da personaggi vitali che agiscono in un ambiente plausibile. Vittorio Salerno e i suoi sceneggiatori, invece, hanno puntato soprattutto sul senzazionalismo della vicenda, sulla quantità e non sulla qualità della violenza."
M.Mor. (Morando Morandini) - Il Giorno - 25/09/1975



Sequenza finale
Poster